L’insegnamento del Diritto penale economico propone allo studente la conoscenza delle categorie criminologiche presupposte al tema della criminalità dei colletti bianchi, a partire dagli studi pioneristici di Edwin Sutherland.
Per quanto riguarda il diritto positivo, la materia si estende allo studio degli istituti che consentono di individuare i soggetti attivi nell’ambito delle organizzazioni aziendali, quali organizzazioni complesse (soggetti di diritto e di fatto, posizioni di garanzia, delega di funzioni).
Di analizzare la questione della responsabilità dei soggetti collettivi cui imputare le politiche d’impresa criminale (approfondendone i profili più innovativi, come quelli relativi al whistleblowing). Di indagare i rapporti tra impresa costituzionalmente lecita, che usa il reato quale strumento per massimizzare gli utili, ed impresa costituzionalmente criminale (associazione per delinquere etc.) e le zone intermedie di scambio tra i due fenomeni.
Nella parte speciale l’insegnamento tratta poi, oltre al tradizionale ambito dei reati societari (false comunicazioni sociali etc) e di quelli fallimentari (bancarotte), il diritto penale della sicurezza del lavoro, la recente normativa sullo sfruttamento del lavoro e il caporalato e la tutela penale dell’ambiente.
L’insegnamento tratterà questi temi in aderenza ai più rilevanti casi giudiziari dell’attualità (i grandi processi per inquinamento e morti/infortuni sul lavoro) a partire da quello per i fatti del Petrolchimico di Porto Marghera, delle morti da amianto (processo Eternit 1 e 2), dell’Ilva di Taranto, del disastro di Bussi sul Tirino; della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure; delle vicende del polo chimico di Spinetta Marengo o per il caso veneto dei pfas etc.
DIRITTO PENALE DELL’ECONOMIA
Tipo di insegnamento:
Opzionale
Settore disciplinare:
DIRITTO PENALE (IUS/17)
Docente: Giovanni De Santis
Modalità di erogazione:
Didattica Convenzionale
Lingua Insegnamento:
Italiano
Testi di riferimento:
N. MAZZACUVA - E. AMATI, Diritto penale dell’economia, quarta edizione, Wolters Kluwer, Milano, 2018.
Obiettivi formativi:
Il Corso si propone di rappresentare agli allievi alcuni tra gli scenari più attuali e decisivi del controllo punitivo delle devianze criminali nel settore dell’economia. Insieme all'analisi di quella che ormai è considerata la “parte generale” del diritto penale dell’impresa (con riferimento ai principi di legalità e offensività, al tema dei soggetti -compresi quelli collettivi ex d.lgs. 231/2001- e ai criteri di imputazione nelle organizzazioni complesse) si esamineranno alcuni reati di parte speciale: quelli societari, fallimentari, ambientali e in materia di sicurezza del lavoro.
Quanto ai risultati programmati, al termine del corso lo studente dovrà possedere la conoscenza della legislazione penale generale, speciale e complementare relativa ai criteri di imputazione della responsabilità nelle organizzazioni complesse, agli istituti che configurano la responsabilità collettiva e quella relativa alle più rilevanti fattispecie di reato in materia di società, di crisi di impresa, di sicurezza del lavoro e ambiente.
Prerequisiti:
La conoscenza dei più importanti istituti di parte generale del Diritto penale
Metodi didattici:
La didattica si svolgerà tramite lezioni frontali ed attività integrative le quali comprenderanno seminari e tutorati individuali con gli studenti.
Modalità di verifica dell'apprendimento:
L'esame si svolgerà in forma orale.
Non sono previste verifiche dell'apprendimento in forma scritta.
L'oggetto delle domande orali sarà diverso per i frequentanti che dovranno rispondere esclusivamente sugli argomenti spiegati durante le lezioni.
Con le domande orali poste in sede di esame in ogni modo il candidato sarà valutato per la capacità di analisi e di ragionamento giuridico. In particolare i criteri di giudizio saranno i seguenti:
- pertinenza rispetto alla domanda;
- esaustività rispetto alla domanda;
- proposta di nessi appropriati;
- sintesi (non ridondanze e ripetizioni);
- proprietà di linguaggio;
- chiarezza espositiva
Altre Informazioni:
Dipartimento di afferenza: scienze giuridiche e sociali
E-mail: giovanni.desantis@unich.it
avv.giovannidesantis@gmail.com
Contenuti
a) STUDENTI FREQUENTANTI: argomenti trattati e materiali ricevuti durante le lezioni frontali e le attività didattiche integrative.
b) STUDENTI NON-FREQUENTANTI: testo di riferimento indicato.
In ogni caso è richiesta la conoscenza del contenuto delle norme - penali e non - trattate durante le lezioni frontali e le attività didattiche integrative (per gli STUDENTI FREQUENTANTI) ovvero analizzate nei testi indicati (per gli STUDENTI NON FREQUENTANTI)
Programma esteso
L’insegnamento del Diritto penale economico propone allo studente la conoscenza delle categorie criminologiche presupposte al tema della criminalità dei colletti bianchi, a partire dagli studi pioneristici di Edwin Sutherland.
Per quanto riguarda il diritto positivo, la materia si estende allo studio degli istituti che consentono di individuare i soggetti attivi nell’ambito delle organizzazioni aziendali, quali organizzazioni complesse (soggetti di diritto e di fatto, posizioni di garanzia, delega di funzioni).
Di analizzare la questione della responsabilità dei soggetti collettivi cui imputare le politiche d’impresa criminale (approfondendone i profili più innovativi, come quelli relativi al whistleblowing). Di indagare i rapporti tra impresa costituzionalmente lecita, che usa il reato quale strumento per massimizzare gli utili, ed impresa costituzionalmente criminale (associazione per delinquere etc.) e le zone intermedie di scambio tra i due fenomeni.
Nella parte speciale l’insegnamento tratta poi, oltre al tradizionale ambito dei reati societari (false comunicazioni sociali etc) e di quelli fallimentari (bancarotte), il diritto penale della sicurezza del lavoro, la recente normativa sullo sfruttamento del lavoro e il caporalato e la tutela penale dell’ambiente.
L’insegnamento tratterà questi temi in aderenza ai più rilevanti casi giudiziari dell’attualità (i grandi processi per inquinamento e morti/infortuni sul lavoro) a partire da quello per i fatti del Petrolchimico di Porto Marghera, delle morti da amianto (processo Eternit 1 e 2), dell’Ilva di Taranto, del disastro di Bussi sul Tirino; della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure; delle vicende del polo chimico di Spinetta Marengo o per il caso veneto dei pfas etc.
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